Teatro

Il cuculo di Gassmann trova il suo nido in Puglia

Il cuculo di Gassmann trova il suo nido in Puglia

Dopo il debutto al Teatro Petruzzelli di Bari, il tour pugliese dell'opera rivisitata da Alessandro Gassmann farà tappa al Teatro Orfeo di Taranto e al Teatro Curci di Barletta.

Una messinscena personalissima ma, al tempo stesso, fedele alle intenzioni dell'originale. Alessandro Gassmann porta in scena l'impegno civile con una rivisitazione molto italiana di Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Dopo la prima al Teatro Petruzzelli di Bari l'opera - tratta dal romanzo di Ken Kesey e portata a Broadway da Dale Wasserman - andrà in scena al Teatro Orfeo di Taranto il 25 (ore 21) e 26 (ore 18) novembre e al Teatro Curci di Barletta il 27 e 28 (ore 21.15) e il 29 novembre (ore 18.30). 

L'opera, portata sul grande schermo da Jack Nicholson, racconta la vita dei pazienti di un manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Nello spettacolo di Gassmann, lo scrittore Maurizio de Giovanni ha curato l’adattamento del testo, e la vicenda è ambientata in una clinica psichiatrica italiana nel 1982.

Nella sua rivisitazione, Gassmann pone l'attenzione contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi, attraverso una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell'uomo da parte di altri uomini.  La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi centrali della messa in scena.

"Qualcuno volò sul nido del cuculo è una storia fatta, nella sua originaria meravigliosa fattura, di country e baseball, di slang e memorie degli anni Cinquanta, di veterani e polverose province americane. Un vestito esotico e profumato, che tuttavia non è il nostro - dichiara Alessandro Gassmann, che rivela - ho provato a trasportarne gli elementi primari in un tempo e in uno spazio più vicini, per vedere se anche in un luogo disperato e terribile come un ospedale psichiatrico della nostra tormentata Campania e in un tempo di urla e silenzi come i primi anni Ottanta potevano sopravvivere le amicizie, i rancori e le tenerezze di questa meravigliosa e delicatissima storia".